I Referendum abrogativi di domenica e lunedì

Cinque quesiti su lavoro e cittadinanza al voto l’8 e 9 giugno: tutto ciò che c’è da sapere su modalità, temi e novità del referendum abrogativo 2025.

L’8 e il 9 giugno 2025 i cittadini italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque referendum abrogativi, che si terranno in contemporanea al turno di ballottaggio delle elezioni amministrative. I seggi saranno aperti domenica 8 giugno dalle ore 7:00 alle 23:00 e lunedì 9 giugno dalle ore 7:00 alle 15:00.

I referendum riguardano quattro tematiche legate al mondo del lavoro e una proposta di modifica della legge sulla cittadinanza italiana per cittadini stranieri. Trattandosi di referendum abrogativi, la validità del voto è subordinata al raggiungimento del quorum, ossia la partecipazione del 50% più uno degli aventi diritto al voto, indipendentemente dall’esito finale.

I referendum sul lavoro

I quattro quesiti relativi al diritto del lavoro sono stati promossi dalla CGIL, il più grande sindacato italiano, e si inseriscono in un’ampia campagna iniziata il 26 marzo 2024. La raccolta firme è stata ufficialmente avviata il 25 aprile, simbolicamente nel giorno dell’Anniversario della Liberazione, con banchetti in tutta Italia.

I temi dei referendum toccano:

  • licenziamenti illegittimi,
  • indennizzi per i lavoratori nelle piccole imprese,
  • contratti a tempo determinato,
  • responsabilità solidale negli appalti in caso di infortuni sul lavoro.

La campagna, accompagnata dallo slogan “Per il lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro ci metto la firma”, ha superato le quattro milioni di firme raccolte, ben oltre le 500.000 richieste dalla Costituzione. Le firme sono state depositate in Cassazione il 19 luglio 2024.

Tutti e quattro i quesiti sono stati dichiarati conformi dalla Corte costituzionale nella camera di consiglio del 20 gennaio 2025.

Il referendum sulla cittadinanza

Il quinto quesito riguarda la riduzione da dieci a cinque anni del periodo di residenza richiesto ai cittadini extracomunitari maggiorenni per poter chiedere la cittadinanza italiana. È stato promosso dal segretario di +Europa, Riccardo Magi, con l’adesione di vari partiti e associazioni, tra cui Possibile, PSI, Radicali Italiani, Rifondazione Comunista e organizzazioni come Italiani senza cittadinanza, CoNNGI, Libera, A Buon Diritto.

La proposta è stata depositata in Cassazione il 4 settembre 2024, a meno di un mese dalla scadenza per la raccolta firme. Grazie anche alla nuova piattaforma digitale governativa, sono state raccolte 637.487 firme entro il 30 settembre 2024. La Corte costituzionale ne ha dichiarato l’ammissibilità il 20 gennaio 2025.

I cinque quesiti ammessi

1. Disciplina dei licenziamenti illegittimiScheda verde
Il quesito mira a eliminare le norme introdotte dal Jobs Act (2015) che limitano la reintegrazione per i lavoratori illegittimamente licenziati nelle imprese con oltre 15 dipendenti. In caso di abrogazione, verrebbe ripristinata la possibilità di reintegro prevista dall’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, come modificato nel 2012 dalla Legge Fornero.

2. Licenziamenti nelle piccole impreseScheda arancione
Attualmente, nelle aziende con meno di 16 dipendenti, l’indennizzo massimo per licenziamento illegittimo è pari a sei mensilità. Il quesito propone di eliminare questo tetto e di affidare al giudice la determinazione dell’indennizzo, tenendo conto di vari fattori (età, carichi familiari, capacità economica dell’azienda).

3. Contratti a termine e causaliScheda grigia
Propone di abrogare le norme che consentono contratti a termine di durata fino a 12 mesi senza obbligo di causali, anche in caso di controversie legali. In caso di abrogazione, tornerebbe l’obbligo di motivare qualsiasi contratto a termine, anche di durata breve.

4. Responsabilità solidale negli appaltiScheda rossa
Attualmente, la responsabilità per gli infortuni sul lavoro è a carico dell’appaltatore o del subappaltatore. Il quesito propone di estenderla anche al committente, che diventerebbe responsabile in solido nei confronti dei lavoratori per infortuni riconducibili a rischi specifici dell’appalto.

5. Riduzione tempi per la cittadinanzaScheda gialla
L’abrogazione proposta eliminerebbe le attuali norme che impongono dieci anni di residenza legale per richiedere la cittadinanza italiana ai cittadini extracomunitari. La nuova soglia proposta sarebbe cinque anni per tutti i maggiorenni. Resterebbero invariati i requisiti di lingua, reddito, fedina penale e sicurezza.

Quesiti non ammessi

Un ulteriore quesito, relativo all’abrogazione della legge Calderoli sull’autonomia differenziata, è stato dichiarato inammissibile dalla Corte costituzionale, che ha ritenuto il quesito “oscuro” e “privo di chiarezza” in seguito a modifiche sostanziali introdotte dalla sentenza n. 192/2024. Anche un secondo quesito parziale sulla stessa materia non è stato ammesso.

Voto dei fuori sede, all’estero e in condizioni particolari

Grazie al DL Elezioni del 19 marzo 2025, è stato consentito il voto in un seggio fuori dal proprio comune per studenti, lavoratori e pazienti fuori sede da almeno tre mesi. Le domande dovevano essere presentate entro il 5 maggio, e i comuni temporanei hanno avuto tempo fino al 3 giugno per rilasciare le attestazioni necessarie.

Anche i cittadini iscritti all’AIRE o temporaneamente all’estero da almeno tre mesi hanno potuto votare per corrispondenza, ricevendo i materiali entro il 21 maggio. I plichi dovevano essere restituiti entro il 5 giugno.

Il voto a domicilio è stato garantito per cittadini con gravi infermità, mentre le persone fisicamente impedite hanno potuto votare con l’assistenza di un accompagnatore.

Posizioni dei principali partiti politici

Partito Quesito 1
(Licenziamenti illegittimi)
Quesito 2
(Piccole imprese)
Quesito 3
(Contratti a termine)
Quesito 4
(Responsabilità negli appalti)
Quesito 5
(Cittadinanza)
Fratelli d’Italia (FdI)AstensioneAstensioneAstensioneAstensioneAstensione
Partito Democratico (PD)
Lega (LSP)AstensioneAstensioneAstensioneAstensioneAstensione
Movimento 5 Stelle (M5S)Libertà di voto
Forza Italia (FI)AstensioneAstensioneAstensioneAstensioneAstensione
Italia Viva (IV)NoNo con libertà NoNo con libertà d
Azione (Az)NoNoNoNo
Europa Verde (EV)
Sinistra Italiana (SI)
Noi Moderati (NM)NoNoNoNoNo
+Europa (+E)NoNoNo
Democrazia Solidale (DemoS)
Unione di Centro (UdC)NoNoNoNoNo
Sud chiama Nord (ScN)Libertà di votoLibertà di votoLibertà di votoLibertà di votoNo
Democrazia Cristiana (DCR)IndecisoIndecisoIndecisoIndecisoIndeciso
Liberaldemocratico (PLD)NoNoNoNo
Partito Progressista (PP)
Rifondazione Comunista (PRC)
Partito Socialista Italiano (PSI)
Possibile (Pos)
Radicali Italiani (RI)NoNoNoNo

Posizioni dei principali sindacati

Sindacato Quesito 1
(Licenziamenti illegittimi)
Quesito 2
(Piccole imprese)
Quesito 3
(Contratti a termine)
Quesito 4
(Responsabilità negli appalti)
Quesito 5
(Cittadinanza)
CGIL
UIL Libertà di voto Libertà di voto Libertà di voto
CISL Astensione Astensione Astensione Astensione Astensione
USB

Organizzazione della data elettorale

La data è stata stabilita il 13 marzo 2025 dal Consiglio dei ministri. I promotori avevano inizialmente richiesto che i referendum fossero accorpati al primo turno delle elezioni amministrative, ma la proposta non è stata accolta. In seguito, sono state avanzate richieste di maggiore copertura mediatica e semplificazioni per il voto dei fuori sede.

Comunicazione e dibattito pubblico

L’8 aprile 2025, l’AGCOM ha pubblicato una delibera per garantire parità di accesso ai mezzi di informazione e un’adeguata copertura informativa. Anche la Commissione parlamentare di vigilanza Rai ha stabilito criteri per la gestione delle tribune e dei messaggi autogestiti.

A fine aprile, i promotori hanno protestato davanti a diverse sedi regionali Rai per chiedere maggiore visibilità. Il 5 maggio, l’AGCOM ha invitato formalmente tutte le emittenti a riservare uno spazio adeguato alla campagna referendaria.

Eventi pubblici e controversie

Tra febbraio e aprile 2025 si sono tenuti incontri e iniziative promozionali, tra cui l’evento “Futura 2025” organizzato dalla CGIL a Milano e un’assemblea a Roma promossa dalle associazioni favorevoli al quesito sulla cittadinanza.

Sono state segnalate alcune controversie: ad esempio, secondo i promotori del referendum sulla cittadinanza, durante il Concerto del Primo Maggio a Roma sarebbe stato impedito ai partecipanti di fare riferimento ai referendum, e un flash mob non autorizzato sarebbe stato interrotto dalla polizia. Altri episodi hanno riguardato attività di volantinaggio nei centri commerciali.

Conclusione

I referendum dell’8 e 9 giugno 2025 rappresentano un momento di consultazione popolare su tematiche che toccano aspetti fondamentali del lavoro, dei diritti e della cittadinanza. Come previsto dall’ordinamento, il voto è valido solo al raggiungimento del quorum di partecipazione. Gli elettori potranno esprimersi o no all’abrogazione delle norme indicate in ciascun quesito.

Sondaggi

I sondaggi condotti indicano che l’affluenza prevista per i referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno 2025 si attesta tra il 32% e il 42%, ben al di sotto del quorum del 50%+1 necessario per la validità dei risultati.

Sondaggi su affluenza e conoscenza dei referendum – Maggio 2025
Data Istituto Committente Campione Margine di errore Affluenza stimata Persone informate
08/05/2025IpsosCorriere della Sera1000±3,132–38%62%
12/05/2025SWGTG La71200±2,832–36%54%
15/05/2025Lab21Affaritaliani.it100029,9–33,9%88,5%
14/05/2025Eumetra MRBanijay Italia (Piazza Pulita, La7)800±435%82,8%
15/05/2025Demos&Pi e DemetraLa Repubblica100933%91%
16/05/2025DemopolisOtto e mezzo (La7)2000±331–39%65%
22/05/2025IZI S.p.A.L’aria che tira (La7)1058±336–42%85%
Fonte: Wikipedia – Sondaggi referendum 2025

Questa bassa partecipazione è influenzata da diversi fattori, tra cui la limitata copertura mediatica e l’invito all’astensione da parte di alcuni esponenti politici. Inoltre, la coincidenza con i ballottaggi delle elezioni amministrative, che coinvolgono solo una parte del territorio nazionale, potrebbe non essere sufficiente a stimolare una maggiore affluenza.

Istituto 1° quesito 2° quesito 3° quesito 4° quesito 5° quesito
NoIndecisi NoIndecisi NoIndecisi NoIndecisi NoIndecisi
Ipsos 3056 2679 2957 3354 23126
SWG 771310 681418 721315 741313 563212
Noto 751312 622117 592721 622117 524012
Eumetra MR 75.016.48.6 65.217.617.2 69.713.117.2 65.619.714.7 56.233.110.7
Demopolis 65N.D.N.D. 68N.D.N.D. 60N.D.N.D. 67N.D.N.D. 48N.D.N.D.
MEDIA 64.69.68.6 57.612.113.1 58.314.015.5 60.115.912.5 47.029.68.7
Rielaborazione dati a cura della redazione – aggiornati al 16 maggio 2025 2025

Se queste previsioni si confermassero, i referendum rischierebbero di non raggiungere il quorum, rendendo nullo l’esito delle consultazioni. Questo scenario evidenzia una crescente disaffezione degli elettori verso strumenti di democrazia diretta come il referendum.

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